Sono più di un miliardo i prodotti nel mondo riconoscibili grazie a quella fila di linee nere e numeri che è il codice a barre che celebra oggi il suo 50 esimo compleanno.
Fu creato il 3 aprile del 1973 negli Usa quando, negli Stati Uniti, le principali aziende del largo consumo decisero di introdurre un unico standard per l’identificazione dei prodotti.
Ad inventarlo due studenti di ingegneria dell’Università di Drexel a cui il direttore di un supermercato aveva chiesto di lavorare all’idea di un codice per marcare i prodotti che permettesse il riconoscimento automatico alle casse e che velocizzasse code e pagamenti. Primo prodotto ad essere scansionato, un anno dopo, un pacchetto di gomme da masticare da 61 centesimi.
Un’invenzione che ha rivoluzionato globalizzando l’identificazione di contenuti, aziende e provenienza ed ora moltissime altre indicazioni e dati. In Italia, ogni anno 350 mila prodotti di largo consumo confezionato con codice a barre GS1 passano alle casse di supermercati, ipermercati e punti vendita a libero servizio per 30,2 miliardi di volte, generando 2,7 miliardi di scontrini.
I codici a barre Gs1 (i più diffusi) sono composti da 13 cifre, ovvero il prefisso aziendale che identifica l’azienda a livello internazionale; il codice del prodotto; una cifra di controllo, calcolata in base alle altre presenti nel codice tramite un algoritmo.